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Balance

di Giuseppe Muscarello|con Andrea Palumbo e Daniele Bianco|Voce di Filippo Luna|Produzione PinDoc|con il sostegno di MiC e Regione Siciliana

 

In "Balance", l'identità emerge come tema centrale, intrecciato con concetti quali autenticità, percezione sociale e assenza.

Nella narrazione, l'identità viene messa in discussione dall'inizio alla fine. Un uomo si confronta con gli stereotipi e gli schemi imposti dalla società, cercando di scuotersi da essi per trovare la propria autenticità. Tuttavia, questa ricerca lo porta a rendersi conto della fluidità dell'identità stessa: il suo corpo è plasmato dalle aspettative esterne, e così decide di esplorare il "vuoto", abbracciando un'identità priva di definizioni prestabilite. Questo processo di auto-sperimentazione e negazione lo porta a vivere nell'assenza di sé, mettendo in discussione ciò che significa essere realmente "qualcuno".

D'altra parte, il ricordo della madre nel secondo filone narrativo offre un'ulteriore riflessione sull'identità. Il protagonista rivive i momenti con sua madre attraverso ricordi mai vissuti. Questo ricordo dell'assenza materna si trasforma in una fonte di forza e ispirazione, permettendo al figlio di sviluppare la propria identità tramite il ruolo della madre, una figura centrale e influente nella sua vita.

La fluidità della danza, infine, simboleggia la capacità di fondere e trasformare ruoli e identità. La danza permette al corpo di assumere molteplici ruoli e significati, rappresentando così la natura mutevole e interconnessa dell'identità umana.

"Balance" esplora l'identità come un concetto dinamico e sfaccettato, influenzato da esperienze personali, relazioni sociali e percezioni esterne. Attraverso il confronto con l'autenticità, l'assenza e la fluidità, il progetto invita a riflettere sul significato e la natura stessa dell'essere.

ph Anna Fici_.webp
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