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La Follia

Coreografia e danza Giuseppe Muscarello, musica Arcangelo Corelli, Produzione Pindoc, con il sostegno di MIC Ministero della Cultura, Regione Sicilia

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La Follia di Arcangelo Corelli è una delle opere più celebri della musica barocca. Strutturata su un tema ripetitivo e ostinato, si sviluppa in una serie di variazioni cariche di intensità e virtuosismo. La loro ripetizione e progressiva trasformazione rende la ricerca coreografica particolarmente stimolante nell’esplorazione della ciclicità, della tensione emotiva e dell’evoluzione dei movimenti.

 

La Follia è dunque un terreno fertile che permette al danzatore di incarnare il crescendo di ritmi e dinamiche attraverso sequenze che ne riflettono l'energia travolgente. Il corpo si fa strumento di espressione delle emozioni, creando una vibrante connessione tra musica e danza in uno spazio e un tempo che si dilatano e contraggono per oltrepassare i margini codificati.

La Follia, quindi, come risonanza che si nutre della reiterazione del tema per indagare stati d’animo contrastanti: rabbia, gioia, disperazione e riscatto. Ogni variazione musicale diventa l’innesco per modulare il linguaggio del corpo e dare vita a una narrazione espansa, fluida e suggestiva.

Il ritmo serrato e il carattere ipnotico della composizione sembrano quasi spingere il danzatore verso uno stato di "follia" controllata, come se fosse sospeso tra l'ordine imposto dalla musica e un caos interiore da cui non può sottrarsi.

La combinazione tra struttura musicale rigida e libertà interpretativa del corpo danzante rende La Follia una scelta d'elezione che permette di investigare la tensione tra controllo e abbandono, ordine e disordine, in un dialogo continuo. Così, il corpo diventa il dispositivo attraverso il quale questa follia viene vissuta, espressa e, infine, liberata.

 

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